Academia.eduAcademia.edu
I N S T RV M E N TA I N S C R I P TA V Signacula ex aere. Aspetti epigrafici, archeologici, giuridici, prosopografici, collezionistici ATTI DEL CONVEGNO INTERNAZIONALE (Verona, 20-21 settembre 2012) a cura di Alfredo Buonopane e Silvia Braito con la collaborazione di Cristina Girardi Scienze e Lettere Roma 2014 Volume stampato con il contributo di: Dipartimento Tempo Spazio Immagine Società (TeSIS) dell’Università degli Studi di Verona Rotary Club Como Baradello Con il patrocinio di: Università degli Studi di Verona, Dipartimento TeSIS Association Internationale d’Épigraphie Grecque et Latine (A.I.E.G.L.) Terra Italia Onlus &RPLWDWRVFLHQWL¿FR Giulia Baratta, Alfredo Buonopane, Ivan Di Stefano Manzella, Sergio Lazzarini, Marc Mayer i Olivé, Giovanni Mennella Redazione: Alfredo Buonopane, Silvia Braito, Cristina Girardi (GLWLQJHOD\RXWJUD¿FRCristina Girardi Coordinamento peer review: Alfredo Buonopane I contributi raccolti in questo volume sono stati sottoposti alla peer review secondo la procedura del “doppio cieco” © 2014 Scienze e Lettere dal 1919 S.r.l. già Bardi Editore Via Piave, 7 – 00187 Roma Tel. 0039/06/4817656 – Fax 0039/06/48912574 e-mail: info@scienzeelettere.com www.scienzeelettere.com ISBN 978-88-6687-072-2 In copertina: il signaculum di Asturius (CIL XV, 8094) in J. Muselli, Antiquitatis reliquiae, Verona 1756, tab. XXXXVIII, 2 (incisione di Dionisio Valesi e Domenico Cunego). Indice IX Alfredo Buonopane Premessa 11 Marc Mayer i Olivé Signata nomina; sobre el concepto y valor del término signaculum con algunas consideraciones sobre el uso de los instrumentos que designa 35 Ivan Di Stefano Manzella Signacula ex aere e mercatura: indizi e ambiguità testuali 61 Manfred Hainzmann Signacula und Synonyme 69 Simona Marchesini Signacula: analisi linguistica 81 Sergio Lazzarini I signacula: tra certezza dei “diritti soggettivi” e tutela GHOO¶DI¿GDPHQWR 91 Margherita Bolla &HQQLVXOOHIDOVL¿FD]LRQLQHOODEURQ]LVWLFD 101 Giulia Baratta Il signaculum al di là del testo: la tipologia delle lamine 133 Francesca Cenerini Nec desunt mulieres: signacula al femminile 141 Alfredo Buonopane Schiavi e liberti imperiali nei signacula ex aere 159 Silvia Braito 1HOO¶RI¿FLQDGHOCIL. I signacula nei lavori preparatori del Corpus inscriptionum Latinarum 173 Cristina Girardi Le societates nel mondo romano: attestazioni dai signacula ex aere 195 Norbert Franken Die lateinischen Bronzestempel der Berliner Antikensammlung aus sammlungsgeschichtlicher Sicht 203 Daniela Rigato I signacula ex aere del Museo Nazionale di Ravenna: un quadro introduttivo 217 Antonio Sartori Non Dianam magis montibus quam Minervam inerrare 233 Giovanna Cicala Signacula pompeiani: appunti di una ricerca in corso 241 Raimondo Zucca Signacula ex aere provinciae Sardiniae 257 Silvia Evangelisti Signacula da Aeclanum in CIL (IX e X). Alcune note 267 Claudia Gatta Signacula ex aere e collezionismo. Carlo Morbio e le sue raccolte 279 Stefano Magnani Signacula ex aere dal territorio di Aquileia 297 Filippo Boscolo Signacula conservati nel Museo Archeologico di Padova 303 Giovanni Mennella Signacula aenea e bollatura di laterizi: a proposito di un timbro inedito nel Museo di Antichità di Torino 309 Marina Vavassori Signacula a Bergamo e dintorni: curiosità e quesiti 319 Elena Cimarosti Tre signacula da raccolte museali nell’Italia nordoccidentale 325 Valeria Valchera Signacula ex aere del Museo Civico Archeologico di Bologna: notabiliaWHFQLFLSURVRSRJUD¿FLHFROOH]LRQLVWLFL 345 Simona Antolini, Silvia Maria Marengo I signacula ex aere della regio VI adriatica 363 Silvia Braito Signacula “in rete”: fra documentazione, aste online e collezionismo 379 Heikki Solin Epiclinus: una nota onomastica 383 Marco Firmati Sigilli di mercatores per doli dal porto di Pisa 393 Luigi Vecchio Un signaculum in bronzo con iscrizione greca da Velia 405 Paola Pacchiarotti, Giada Fatucci, Laura Ebanista, Sarah Gozzini, Federica Lamonaca I signacula del Museo Nazionale Romano: un’esperienza didattica tra studio e EDR 417 0DXUL]LR%XRUD(UJQ/DÀÕ Tre signacula dall’Asia Minore 423 Christophe Schmidt Heidenreich Signacula ex aere dans les deux Germanies et les trois Gaules : observations sur une documentation récalcitrante 439 Gaetano Arena Vasetti iscritti e produzione di medicamenta a Priene ellenistico-romana 459 Margherita Cassia “Marchi di fabbrica” a Creta e tituli picti di Ercolano: considerazioni socio-economiche 479 Reinhold Wedenig Bleiplomben mit Stempel- und Ritzinschriften aus Iuvavum (Noricum) 497 Zsolt Visy Instrumenta Inscripta Aenea aus Ungarn 515 Angela Donati (SHU¿QLUH 519 %LEOLRJUD¿D 581 Lista autori IO NE I signacula del 0XVHR1D]LRQDOH5RPDQR XQ¶HVSHULHQ]DGLGDWWLFD tra studio e EDR NS UL TA Z Paola Pacchiarotti Giada Fatucci Laura Ebanista 6DUDK*R]]LQL Federica Lamonaca LA CO Riassunto: Il presente articolo si occupa dello studio di una piccola selezione di signaculaLQSDUWHHVSRVWLQHOODVH]LRQHHSLJUD¿FDGHO0XVHR1D]LRQDOH5RPDQRHGHOO¶HVSHrienza del loro inserimento all’interno della banca dati EDR. La scelta di questa classe di instrumentum è stata dettata dalle sue peculiarità: si tratta, infatti, di oggetti di facile dispersione e spesso di ignota provenienza archeologica. Estremamente preziose risultano, in questo senso, tutte le informazioni che permettono di avanzare ipotesi circa la relazione tra il proprietario del sigillo e un determinato ambito territoriale. La consultazione di EDR consente il facile inserimento e reperimento di questo tipo di informazioni. Si analizzano anche vantaggi e svantaggi della procedura di inserimento delle schede. Vengono presi in considerazione i casi dei sigilli appartenenti a: Marcus Valerius Herma, Theodora, Publius Cam(- - -) Pris(- - -) e Publius Scantius Philemon. PI A PE R Abstract: This paper deals with the study of a small selection of signacula, partly exhibited in the epigraphic section of Museo Nazionale Romano, and with their inclusion in the ('5GDWDEDVH7KLVNLQGRIREMHFWZDVFKRVHQEHFDXVHWKH\DUHHDVLO\VXEMHFWWRGLVSHUsion and are often of unknown archaeological origin. As a result, it is extremely important to accumulate information on the possible relation between the owner of the seal and VSHFL¿FWHUULWRULHV7KHGDWDEDVH('5DOORZVIRUHDV\GDWDHQWU\DQGUHWULHYDORIWKLVNLQG of information. The paper also analyses the advantages and disadvantages of procedures of data entry. We take into account cases of seals belonging to: Marcus Valerius Herma, Theodora, Publius Cam (- - -) Pris(- - -) and Publius Scantius Philemon. CO Parole chiave: EDR (Epigraphic Database Roma), instrumentum, Museo Nazionale Romano, sigilli, signacula Keywords: EDR (Epigraphic Database Roma), instrumentum, Museo Nazionale Romano, seals, signacula 405 P. Pacchiarotti, G. Fatucci, L. Ebanista, S. Gozzini, F. Lamonaca PE R LA CO NS UL TA Z IO NE 1. I signaculaHO¶HVSHULHQ]DGLGDWWLFDWUDVWXGLRH('5 1HOQHOO¶DPELWRGHOFRUVRGL(SLJUD¿DH$QWLFKLWj5RPDQHGHOOD6FXRODGL Specializzazione in Archeologia di Sapienza-Università di Roma, il nostro gruppo di lavoro si è occupato dapprima dello studio di una selezione di signacula iscritti HVSRVWLQHOODVH]LRQHHSLJUD¿FDGHO0XVHR1D]LRQDOH5RPDQRHLQVHJXLWRGHOORUR inserimento all’interno della banca dati EDR1. L’analisi2 si è articolata nel riscontro autoptico delle iscrizioni, nell’esame delle VFKHGHHGHOOHIRWRJUD¿HFRQVHUYDWHSUHVVRO¶$UFKLYLR6FLHQWL¿FRGHOOD6RSULQWHQGHQza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, nonché nella redazione e nell’informaWL]]D]LRQHGHOOHVFKHGHHSLJUD¿FKHDSSURIRQGHQGRLQQDQ]LWXWWRORVWXGLRGLTXHVWD particolare classe di instrumentum, di cui il presente convegno ha evidenziato spunti di interesse e potenzialità3. La seconda fase di lavoro ha contemplato l’informatizzazione delle schede così redatte all’interno del sistema EDR4, il cui patrimonio, in continuo sviluppo, viene incrementato grazie al contributo di studenti e studiosi singoli e appartenenti a Università, Soprintendenze e altri Enti. Nella pagina iniziale del sito, http://www.edr-edr.it, la voce «Ricerca» consente di visualizzare una maschera per interrogare il sistema secondo diversi criteri. I risultati si presentano come una o più schede articolate in diversi campi che nel complesso costituiscono la “carta d’identità” delle iscrizioni. È vero che tutti i testi dei signacula da noi presi in considerazione risultano già inseriti nella banca dati curata da Manfred Clauss (http://www.manfredclauss.de EDCS, “Epigraphik-Datenbank Clauss/Slaby”), ma abbiamo pensato che la potenziaOLWjGHOVLVWHPD('5FRQVLVWHVVHQRQWDQWRQHOODFRQVLVWHQ]DGHOSDWULPRQLRHSLJUD¿FR a disposizione di ogni studioso, quanto piuttosto nella possibilità di acquisire informazioni non solo sul testo delle iscrizioni, ma anche sul loro supporto e, se possibile, sul contesto da cui provengono. L’obiettivo primario della banca dati EDR e del più generale progetto EAGLE in cui si inserisce, è quello di garantire all’utente il mag- CO PI A 1. Ringraziamo la prof.ssa Silvia Orlandi per il supporto e il prezioso aiuto: non solo ci ha seguito in WXWWHOHIDVLGHOQRVWURODYRURGDLSULPLVWXGLVLQRDOO¶DWWHQWDUHYLVLRQHHFRUUH]LRQH¿QDOHPDFLKDDQFKH dedicato energie e tempo ben al di là degli usuali compiti di un docente. Cogliamo, inoltre, l’occasione SHUULQJUD]LDUHOD6RSULQWHQGHQ]D6SHFLDOHSHUL%HQL$UFKHRORJLFLGL5RPDLOFRPLWDWRVFLHQWL¿FRGHJOL Atti del Convegno Instrumenta Inscripta VHOD)DFROWjGL/HWWHUHH)LORVR¿DGHOO¶8QLYHUVLWjGHJOL6WXGL di Verona, in particolare il prof. Alfredo Buonopane e la dott.ssa Silvia Braito. Tutte le foto pubblicate nel presente articolo sono su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma. 2. Il lavoro, di cui questo contributo intende rappresentare una sintesi, è stato suddiviso fra cinque studiose: L. Ebanista, G. Fatucci, S. Gozzini, F. Lamonaca e P. Pacchiarotti. Le schede realizzate sono dodici, una per ogni signaculum GHL TXDOL q VWDWD DFTXLVLWD DQFKH OD GRFXPHQWD]LRQH IRWRJUD¿FD FIU EDR029537, EDR029539, EDR029540, EDR029541, EDR029543, EDR029544, EDR029546, EDR112415, EDR121804, EDR129216, EDR129425, EDR129426. 3. Si veda di stefano ManzellaEHUHODWLYDELEOLRJUD¿D 4. “Epigraphic Database Roma”. 406 I signacula del Museo Nazionale Romano... PE R LA CO NS UL TA Z IO NE gior numero di dati possibile, contestualizzando l’iscrizione dal punto di vista geoJUD¿FRWLSRORJLFRFURQRORJLFRHSDOHRJUD¿FRULVHUYDQGRDOVXSSRUWRHSLJUD¿FROD VWHVVDDWWHQ]LRQHULYROWDDOWHVWR$FRPSOHWDPHQWRGHOODVFKHGDHSLJUD¿FDqLQVHULWR RYH SRVVLELOH XQ FRUUHGR IRWRJUD¿FR FKH SHUPHWWH GL DSSUH]]DUH OH FDUDWWHULVWLFKH materiali, formali e tecniche dell’oggetto iscritto. L’interesse per tali caratteristiche è QDWXUDOPHQWHSUHVHQWHQHOODEDQFDGDWLVSHFL¿FDPHQWHFRQFHSLWDSHUO¶instrumentum e attualmente in fase di elaborazione5, ma la possibilità di rinviare, nel campo «Apparatus» di EDR, ad altre schede di questo e di altri data base on line con altrettanti “link” attivi, agevola ed evidenzia rapporti e confronti tra testi tipologicamente diversi ma legati tra loro. Alla luce delle positive esperienze portate avanti in questi anni dai gruppi di lavoro che si occupano delle iscrizioni di Ercolano, Pompei6 e Verona7, si sta, dunque, procedendo ad inserire anche i signacula all’interno di EDR. Il nostro gruppo di lavoro ha voluto testare questo sistema per il caso di Roma, prendendo in considerazione alcuni esemplari e rilevando vantaggi e svantaggi di tale procedura. 7UDOHFULWLFLWjULVFRQWUDWHLQ('5VLVHJQDODLQJHQHUDOHXQDFHUWDGLI¿FROWjQHOOD compilazione delle schede, per la quale risulta presupposto indispensabile imparare ad interfacciarsi con un sistema rigoroso, illustrato in un apposito manuale consultabile e scaricabile dal sito EDR; non ancora ottimale, inoltre, la soluzione di indicare una di seguito all’altra le eventuali tecniche di scrittura diverse riscontrabili su un unico VXSSRUWRFRPHQRQGLUDGRVLYHUL¿FDQHOFDVRGHLsignacula. Tra i pregi si distingue, LQYHFHODSRVVLELOLWjGLLQGLYLGXDUHUHOD]LRQLGLFDUDWWHUHSURVRSRJUD¿FRWUDLSHUVRQDJJLPHQ]LRQDWLLQGLYHUVHLVFUL]LRQLSURYHQLHQWLGDOORVWHVVRFRQWHVWRWRSRJUD¿FR L’importanza di tale aspetto è particolarmente evidente nel caso dei signacula, una classe di oggetti di facile dispersione e di cui spesso rimane ignota la provenienza archeologica: estremamente preziose risultano, infatti, tutte le informazioni che permettono di avanzare ipotesi circa la relazione tra il proprietario del sigillo e un determinato ambito territoriale. P. Pacchiarotti PI A  /HFULWLFLWjGHOVLVWHPD('5 2.1 Il caso del signaculum di Marcus Valerius Herma ¿JJ 8 Sigillo bronzeo con targhetta rettangolare corniciata (6,2 x 2,5 x 0,3; lettere 0,9) e anello a giro interno circolare (2,8 x 1,2; diametro 1,7) con castone ovale piano recante quattro lettere retrograde incise (lettere 0,9). CO 5. Si veda hainzMann 2012b, pp. 409-429. 6. Le ricerche, a cura dell’Università di Napoli “L’Orientale”, responsabile prof. G. Camodeca, hanno rivelato le potenzialità di EDR. 7. A cura dell’Università degli Studi di Verona, responsabile prof. A. Buonopane.   ,OUHWURGHOVLJLOORQHOOD¿JSUHVHQWDDQFRUDLOQXPHURGLLQYHQWDULRDSSRVWRVXOO¶LVFUL]LRQHD punti incisi, che i restauratori della Soprintendenza hanno in seguito provveduto a rimuovere. 407 P. Pacchiarotti, G. Fatucci, L. Ebanista, S. Gozzini, F. Lamonaca PI A PE R LA CO NS UL TA Z IO NE Il pezzo è integro e lo stato di conservazione ottimo; il luogo di rinvenimento è ignoto, ma, trattandosi di un oggetto un tempo conservato al Museo Kircheriano, è ipotizzabile una provenienza dal contesto romano. Inv. 65108. de ruggiero 1878, n. 476, p. 132; CIL XV, 8530; di stefano Manzella 2012b, n. VI.68a, p. 403 = EDR121804. sul cartiglio: M(arci) Valeri(i) ((corona)) Hermae ((palmetta)) sul castone: Apti sul retro del cartiglio: Varinus Priscus fec(it) Nel nome del personaggio, a lettere in rilievo retrograde, il prenome è distinto dal nome mediante un punto oblungo ed è presente una corona riHPSLWLYD GHO FDPSR HSLJUD¿FR DOOD ¿QH GHOOD ULJD 1HOOD ULJD  GRSR LO cognome, è una palmetta, anch’essa a ¿J  Signaculum di Marcus Valerius Herma ULHPSLPHQWRGHOFDPSRHSLJUD¿FR6XO (fronte e retro). castone le lettere sono incise. Sul retro del cartiglio l’iscrizione segue il bordo dello stesso ed è a lettere puntinate. Il grecanico Herma è forma alternativa ai più corretti Hermas ed Hermes9. La condizione sociale del nostro non è sicura: egli è, infatti, annoverato da Solin tra gli incerti e cronologicamente collocato nei primi due secoli dell’impero. La mancata menzione del patronimico, i confronti onomastici e il nome teoforico, a prevalente diffusione schiavile e libertina10, fanno tuttavia propendere per un liberto. Sono noti a Roma altri tre M. Valerius Hermes, ma la diffusione di questi elementi onomastici non consente di proporre un’eventuale identità. Il nome Aptus presente sul castone11 è tipico di uno schiavo, in quanto il suo signi¿FDWRqULFRQGXFLELOHDGXQDSDUWLFRODUHFDSDFLWjRDELOLWjGXQTXHXQDSSHOODWLYRFKH ben si adatta a persone di rango servile (si vedano ad esempio Abilis, Utilis, ecc.)12. Varinus PriscusqLOQRPHGHOO¶DUWH¿FHGHOVLJLOORVarinus13 è forma alternativa a Varinius, nome presente in tutto il centro Italia14, Priscus15 è un cognome largamente CO 9. solin 2003, pp. 368-380. 10. kaJanto 1965, pp. 57-58. 11. Registrato come cognome in solin, saloMies 1994, p. 294. Si veda anche solin 1996, p. 109. 12. kaJanto 1965, pp. 73, 134 e 286. 13. solin, saloMies 1994, p. 198. 14. schulze 1904, p. 248. 15. solin, saloMies 1994, p. 384. 408 I signacula del Museo Nazionale Romano... PE R LA CO NS UL TA Z IO NE diffuso (conta più di 1.200 attestazioni) derivante da una forma aggettivale indicante antichità16. ¿J6FKHGD('5GHOsignaculum di Marcus Valerius Herma. CO PI A Tale sigillo, dunque, costituisce la perfetta sintesi di una realtà sociale piuttosto articolata: l’oggetto è, infatti, verisimilmente proprietà di un liberto, la cui condizione, come spesso accade in questi casi, non è palesemente dichiarata17, la gestione dello VWHVVRqDI¿GDWDDGXQRVFKLDYRODVXDUHDOL]]D]LRQHLQ¿QHqRUJRJOLRVDPHQWHULFRUGDWDGDOOD¿UPDGHOO¶DUWLJLDQRPHWDOOXUJR 16. 17. kaJanto 1965, pp. 30, 71 e 288. loreti 1994, p. 646. 409 P. Pacchiarotti, G. Fatucci, L. Ebanista, S. Gozzini, F. Lamonaca UL TA Z IO NE Il sigillo si data al I-II secolo d.C.18. L’inserimento in EDR delle iscrizioni presenti su questo signaculum ha reso evidente una delle criticità del sistema, che non fornisce una soluzione ottimale per le HSLJUD¿DSSRVWHVXXQRJJHWWRODGGRYHTXHVWHVLDQRHVHJXLWHFRQWHFQLFKHGLVFULWWXUD diverse. Nel caso di questo sigillo, le tre iscrizioni sono realizzate rispettivamente a matrice sul cartiglio, a bulino sul castone e a punti incisi sul retro del cartiglio. Sebbene nella scheda EDR sia possibile inserire tutti i dati tecnici relativi al manufatto e alle sue iscrizioni, la comprensione ultima dell’effettiva corrispondenza tra testo (voce “Textus”), tecnica di scrittura (voce “Scriptura”) e parte dell’oggetto iscritWDUHVWDDI¿GDWDXQLFDPHQWHDOOHLQGLFD]LRQLLQVHULWHQHOODYRFH³Apparatus” e all’apSDUDWRIRWRJUD¿FRLQFXLSRVVRQRHVVHUHLQVHULWHPROWHSOLFLIRWRDQFKHGLGHWWDJOLR relative ad uno stesso manufatto. G. Fatucci PI A PE R LA CO NS 2.2 Il caso del signaculum di Theodora ¿J Sigillo bronzeo di forma rettangolare con presa ad anello recante un’iscrizione con lettere a rilievo e caratteri inversi, integro ed in ottimo stato di conservazione (5,9 x 2,5 x 0,6; lettere 2,9). $OFHQWURGHOFDPSRHSLJUD¿FRLQFRUQLFLDWRGDXQVRWWLOHOLVWHOORqXQUHWWDQJROR risparmiato in rilievo (1,6 x 1,9) che reca nel mezzo, incisa, una “menorah” (candelabro ebraico a sette braccia), poggiante su una base. Ai lati del candelabro, anch’essi incisi, uno “shofar” (corno rituale) ed un “lulav” (ramo di palma). I dati del rinvenimento sono sconosciuti19, probabilmente da una catacomba ebraica romana; ipotesi esclusa dal Noy20. La provenienza potrebbe essere orientale oppure legata a circoli ellenizzati all’interno della società romana. Inv. 54350. PariBeni 1928, p. 333, n. 1206; frey 1975, n. 733 d; solin 1983, p. 657 n. 73; Mann 1990, pp. 172-173 n. 21; noy 1995, II, n. 600 = EDR112415. Theo/dora /DGLVWULEX]LRQHGHOWHVWRULVXOWDHTXLOLEUDWDDOO¶LQWHUQRGHOFDPSRHSLJUD¿FRTXDWtro lettere per lato, su due righe, con al centro il riquadro contenente i simboli ebraici. Le lettere sono tutte della stessa dimensione. Il sigillo presenta, oltre al nome della proprietaria, i tre simboli tipici dell’appartenenza alla religione ebraica che compaiono anche nell’alzata del coperchio del sarco- CO 18. solin 2003, p. 369. 19. Acquisto del sig. Leone Supino. Si conosce, nella comunità ebraica romana, un Leone Giuseppe Supino nato il 13 giugno 1856 a Roma, di professione “chincagliere girovago” (ASCER, Archivio medievale e moderno – Censimento del 1868 Scuola Catalana, n. 152). Si conosce inoltre un Leone Supino, nato a Roma il 23 agosto 1896, di professione impiegato (ASCER, Archivio Contemporaneo – 6FKHGDULRGHOµQ  20. noy 1995, ii, n. 600. 410 I signacula del Museo Nazionale Romano... PI A PE R LA CO NS UL TA Z IO NE fago di Faustina21, datato al III secolo d.C. e proveniente dall’area all’esterno di porta S. Sebastiano. Un sigillo confrontabile per tipologia è quello che riporta il nome di ȁİȩȞIJȚȠȞ e in cui i simboli sono una “menorah”, uno “shofar” ed un grappolo d’uva22. Il nome Theodora, che sul sigillo compare nella forma latina, ricorre in greco in un’iscrizione dipinta in una catacomba sulla via Nomentana23, in una lastra proveniente dalla via Appia24 e su un bicchiere aureo proveniente da Roma ed ora al British Museum25. Ricorre inoltre nella forma greca su un anello nuziale26. Lo status civile della donna, non dichiarato, lascia ipotizzare una condizione servile o libertina anche considerando che su 63 iscrizioni riportanti il nome di Theodora solo una viene esplicitamente dichiarata come di classe senatoria27. Il sigillo si data al III-V secolo d.C. Un’ulteriore problematica connessa all’inserimento dei dati nel sistema EDR è quella delle numerose iscrizioni la cui provenienza è ignota o, il più delle volte, dubbia. ¿JSignaculum di Theodora (fronte e impronta). In quest’ultimo caso, lo schedatore si trova davanti alla scelta di dichiarare o meno il presunto luogo di rinvenimento. Il sistema consente, infatti, di riempire questo campo con la voce ignoratur oppure con l’indicazione della provenienza seguita da un punto interrogativo. In molti casi, come in quello del sigillo di Theodora, in cui la provenienza romana è ipotizzabile ma non confermata, la scelta di dichiarare il luogo di rinvenimento ipotetico (Roma?) è stata motivata dalla possibilità di eseguire, in fase di consultazione, un “date crossing”. Così facendo, è possibile visualizzare tutte le schede presenti in EDR relative a personaggi con lo stesso nome, provenienti dalla medesima zona o da aree CO 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. MNR inventario 67613. noviello 2012, p. 563, n. IX.20. goodenough 1953, III, p. 1015. frey 1975, n. 30. frey 1975, n. 83. dalton 1901, p. 120, n. 609. dalton 1901, p. 21, n. 127. solin 2003, p. 206; solin 2003, pp. 80-81. 411 P. Pacchiarotti, G. Fatucci, L. Ebanista, S. Gozzini, F. Lamonaca IO NE GLIIHUHQWLFRQVHQWHQGRLQWHUHVVDQWLYDOXWD]LRQLGLFDUDWWHUHWRSRJUD¿FR L. Ebanista CO PI A PE R LA CO NS UL TA Z 3. /HSRWHQ]LDOLWjGHOVLVWHPD('5 3.1 Il caso del signaculum di Publius Cam(- - -) Pris(- - -) ¿J Sigillo bronzeo con targhetta corniciata, a forma di coltello ricurvo (3 x 5 x 0,2; FDPSRHSLJUD¿FR[OHWWHUH FRQSURWRPHUDI¿JXUDQWHLOPDQLFRGHOFROWHOOR e con anello a giro interno ellittico (2 x 1,7 x 2). Il castone rettangolare piano di quest’ultimo, inornato, è inciso da due segni verticali. Sul retro del cartiglio una decorazione ad archetti incisi intorno al sigillo stesso. Il pezzo è integro e lo stato di conservazione ottimo; la sua provenienza è ignota, ma anche in questo caso, come per il caso precedente di oggetto proveniente dal Museo Kircheriano, è ipotizzabile il contesto romano. Inv. 65061. CIL XV, 8145; di stefano Manzella EQ9,MS ('5 P(ubli) Cam(- - -) Pը rը is(- - -) Il nome del personaggio è disposto lungo l’intera lunghezza del cartiglio, seguendone la forma ad L, degna di nota in quanto i sigilli si presentano per lo più di forma rettangolare, con lettere in rilievo retrograde. Con tutta probabilità essa è legata all’attività svolta dal proprietario del timbro, da ricercarsi in ambito agricolo, forse in relazione alla coltivazione di piante28. Nelle legende dei signacula i nessi tra due o più lettere sono molto comuni. La punteggiatura, costituita da un punto oblungo, è presente soltanto tra il prenome ed il gentilizio. Del personaggio citato non si KDQQRQRWL]LHVSHFL¿FKHSHULOJHQ¿JSignaculum di Publius Cam(- - -) Pࡂ rࡂ is(- - -) tilizio Cam(- - -), numerosi sono i (fronte e retro). possibili scioglimenti, dei quali, tra i più frequenti, possiamo ricordare Cambius, Camedius, Camerius, Campanius, Cam- 28. Per una più esaustiva analisi della questione si veda di stefano ManzellaEQ9,MS 408, con altri esempi. 412 I signacula del Museo Nazionale Romano... NS UL TA Z IO NE panus, Campasius, Camurius, ecc.29. Stesso discorso dobbiamo avanzare per il cognome Pris(- - -), anch’esso contraddistinto da molteplici scioglimenti dove la variante di Priscus è quella più largamente diffusa, ma tra cui vanno ricordati anche Priscianus, Priscinianus, Priscinus, Pristinus, ecc. 30. ,OVLJLOORqGDWDELOHDLSULPLVHFROLGHOO¶LPSHURLQEDVHDOODSDOHRJUD¿DDOO¶RQRPDstica e alla tipologia dell’oggetto. Questo sigillo permette in maniera immediata di sottolineare una delle potenzialità SULQFLSDOLGHOODEDQFDGDWL('5/¶DSSDUDWRIRWRJUD¿FRGHOODVFKHGDIRUQLVFHLQIDWWL XQFKLDURVRVWHJQRDOORVWXGLRHGDOO¶DQDOLVLGHOWHVWRHSLJUD¿FR 3URSULRJUD]LHDOFRUUHGRIRWRJUD¿FRqLQIDWWLSRVVLELOHQRQVROWDQWRHVDPLQDUHOD inusuale forma ad L del sigillo, ma anche osservare in quale modo sia stata eseguita la legatura delle tre lettere P, R ed I del cognome del personaggio. Si possono visionare LQROWUHLOUHWURGHOFDUWLJOLRFDUDWWHUL]]DWRGDOOD¿QHGHFRUD]LRQHDGDUFKHWWLHODSUHVD del sigillo, ornata da due linee verticali. Tutto ciò permette, quindi, agli utenti di EDR di analizzare e comprendere a pieno non soltanto la singola iscrizione ma anche il supporto su cui essa è realizzata. S. Gozzini CO PI A PE R LA CO 3.2 Il caso del signaculum di Publius Scantius Philemon ¿JJ Sigillo bronzeo con targhetta rettangolare corniciata (7 x 3 x 0,5) e anello a giro circolare internamente e pentagonale esternamente (3,2 x 2,2), con castone ovale piano. Il pezzo è integro e lo stato di conservazione ottimo. Inv. 5348, proveniente dal Museo Kircheriano. CIL XV, 8464 a; di stefano Manzella 2012b, n. VI.68b, p. 404 = EDR029543. ,OVLJLOORqVWDWRULQYHQXWRD5RPDQHO¿XPH7HYHUH,O/DQFLDQLULFRUGDLOUHSHUWR WUD L PDWHULDOL UHFXSHUDWL GDO IRQGR GHO ¿XPH GLQDQ]L DL FRVLGGHWWL EDJQL GL 'RQQD Olimpia, insieme a molte monete in oro, argento e bronzo della zecca di Roma con i busti di Onorio e Arcadio, insieme a numerosi frammenti marmorei inscritti31. sul cartiglio: P(ubli) Scanti ((palmetta)) Philemonis sul castone: ((caduceo)) Il nome del personaggio è disposto su due righe, con lettere in rilievo retrograde. Le lettere della prima riga sono più grandi di quelle della seconda (0,8 - 0,6); inoltre é SUHVHQWHXQDSDOPHWWDFRPHVHJQRGLLQWHUSXQ]LRQHDOOD¿QHGHOODSULPDULJD a riemSLPHQWRGHOFDPSRHSLJUD¿FR6XOFDVWRQHqSUHVHQWHODUDI¿JXUD]LRQHGLXQFDGXFHR inciso. 29. 30. 31. solin, saloMies 1994, pp. 43-44. solin, saloMies 1994, p. 384; kaJanto 1965, pp. 288-289. nsa 1880, p. 229. 413 P. Pacchiarotti, G. Fatucci, L. Ebanista, S. Gozzini, F. Lamonaca CO PI A PE R LA CO NS UL TA Z IO NE Nel sigillo viene menzionato Publius Scantius Philemon: il nome del proprietario del sigillo è espresso in caso genitivo singolare e risulta formato da prenome, gentilizio e cognome di tipo grecanico32. Tale personaggio si trova attestato su un altro sigillo identico a questo33 e su un’ara, vista per la prima volta presso una casa privata alle pendici del colle Quirinale, dove è presente una dedica a Silvanus Sanctus da parte di un Philemon Publi Scanti Eleuteri34, ¿JSignaculum di Publius Scantius Philemon in cui è da riconoscere il personaggio (fronte). in questione prima della sua manumissione. Allo stesso modo, il nome del patrono Publius Scantius Eleuter ha permesso un ulteriore rimando ad un sigillo sul quale è menzionato in caso genitivo: Publi Scanti Eleuteri35. Grazie al confronto con il Philemon citato sull’ara dedicata a Silvano, é verosimile ipotizzare che il proprietario del sigillo analizzato in questa sede, Publius Scantius Philemon, sia lo stesso personaggio dopo la sua liberazione ad opera di Publius Scantius Eleuterus, e che quindi sia i signacula che le persone in essi menzionate appartengano all’ambiente urbano. Il sigillo è databile tra il I e il II secolo sulla base dei confronti e della tipologia dell’oggetto. Il problema di oggetti quali i sigilli è molto spesso l’assenza dei tria nomina e di TXDOL¿FKHFKHSHUPHWWDQRGLULVDOLUHDOO¶LGHQWLWjGHOSHUVRQDJJLRPHQ]LRQDWR6ROWDQWR il confronto con altre iscrizioni, anche su supporti differenti, può aiutare nella ricerca e nella formulazione di ipotesi e proposte di datazione. Grazie alla banca dati EDR, questo problema è più facilmente superabile in quanto è possibile consultare e visualizzare nello stesso tempo le schede che registrano nomi uguali o simili anche su VXSSRUWLHRLQFRQWHVWLWRSRJUD¿FLGLIIHUHQWL F. Lamonaca 32. 33. 34. 35. 414 solin 2003, p. 798. CIL XV, 8464b. CIL VI, 685; solin 1996, p. 415; EDR121842. CIL XV, 8463; de ruggiero 1878, p.130, n. 466; EDR122475. PI A PE R LA CO NS UL TA Z IO NE I signacula del Museo Nazionale Romano... CO ¿J6FKHGH('5GHLsignacula e dell’ara di Publius Scantius Philemon. 415